Per Ri-Dare speranza. Percorsi di pastorale familiare in stile sinodale
Brevi stimoli per favorire il confronto e la verifica e la programmazione nelle comunità parrocchiali
Una Chiesa sinodale, è una Chiesa inclusiva, che ascolta e accoglie tutti; che fa tesoro dell’esperienza di tutti e di ciascuno, che riscopre la propria identità di “famiglia di Dio” e trova nelle famiglie il primo e più importante interlocutore.
“Tra voi … chi vuol essere il primo sia il servo di tutti”.
Il Termine “famiglia” deriva da “famulus” (servo): là dove ci si serve reciprocamente si respira aria di famiglia.
La famiglia è costitutivamente “sinodale” in quanto scommette sulla fecondità del camminare insieme nell’amore e nel servizio; nell’ascolto reciproco e nel dialogo; nel progettare comunitariamente la vita comune; nell’individuare uno stile di vita condiviso dove il bene più grande è sempre quello dell’altro.
Sembra necessario aiutare le famiglie cristiane a:
- Riscoprire la propria vocazione al servizio, quello reciproco nell’ambito della famiglia, quello che la famiglia è chiamata a svolgere nella Chiesa e nel mondo.
- Dare sapore alle “cose di casa”. Il Vangelo è il sale che può dare sapore alla vita domestica. Nella scia dell’insegnamento di papa Francesco è necessario comprendere che mangiare insieme, dire grazie, chiedere scusa, regalarsi del tempo l’un l’altro, saper ascoltare, essere disponibili, saper perdonare, ecc… sono modalità di un vangelo casalingo che educa e predispone ad orizzonti più ampi.
- Dare entusiasmo alla vita domestica. Il vangelo è lievito. Spesso, per l’abitudine, la vita familiare rischia di diventare monotona e incolore. Come il lievito nella pasta, il vangelo è in grado di far fermentare ciò che rischia di implodere e di dare vigore a quanto è in via di assuefazione. Usciti dal tempo mortificante della pandemia è necessario rivivificare le relazioni familiari, ritrovare il brio della vita insieme, la gioia di vivere sotto lo stesso tetto. Le famiglie sono chiamate ad essere lievito vitale nella società e nel mondo.
Sembra necessario attivarsi per far sì che la famiglia non sia solo oggetto della nostra cura pastorale, ma diventi soggetto pastorale attivo.
- Sia annunciato con sempre maggior chiarezza il vangelo della famiglia, alle famiglie e con le famiglie.
- Si intraprendano percorsi a “doppio senso di marcia” dalla famiglia alla comunità, dalla comunità alla famiglia. Vita ecclesiale e vita domestica non sono mai in contrapposizione, ma si richiamano a vicenda, a vicenda si illuminano e si sostengono.
- Si offra alle famiglie la possibilità di “raccontarsi”, chiedendo alla comunità di mettersi in ascolto di quanto le famiglie condividono: ansie, paure, progetti, speranze, difficoltà, aspettative, ecc….
- Si favorisca la formazione di “gruppi di famiglie” che si incontrino periodicamente per percorsi di condivisione e di formazione. Si può prendere a modello lo stile dell’Equipe Notre-Dame o altre associazioni analoghe.
È necessario attivarsi per offrire servizi concreti a beneficio delle famiglie, avvalendosi anche della collaborazione del consultorio familiare diocesano e facendo tesoro delle molteplici iniziative di prevenzione e di consulenza che esso offre tramite i propri professionisti.
- Si operi concretamente anche nei confronti delle istituzioni affinché siano tutelati i diritti delle famiglie anche in ambito sociale ed economico, perché a tutte sia garantita una vita dignitosa e serena.
- Si collabori con l’assessorato ai servizi sociali dei comuni di appartenenza e con la Caritas diocesana per tutelare i diritti dei più deboli e garantire loro i servizi minimi necessari.
- Si abbia un occhio di predilezione per le famiglie in difficoltà soprattutto quelle poste ai margini della società.
- Si favorisca l’integrazione delle famiglie dei migranti con attività di reciproca conoscenza, di inserimento nella vita della comunità, della società civile, della scuola, ecc. Non si trascurino possibili momenti di incontro interculturale e interreligioso.
È fecondo stipulare con le famiglie un rinnovato patto educativo in favore delle giovani generazioni e stringere una alleanza strategica in funzione della piena maturazione evangelica delle famiglie e della stessa comunità ecclesiale.