Brevi stimoli per favorire il confronto e la verifica e la programmazione nelle comunità parrocchiali
Un percorso è sinodale se:
- Parte dal basso
- Coinvolge tutta la comunità, non solo i presbiteri e i catechisti.
- Interpella le famiglie perché assumano un ruolo attivo e responsabile. Le famiglie dovrebbero essere:
- Informate (devono essere messe al corrente di tutto ciò che la parrocchia organizza con i loro figli;
- Formate (devono essere offerti percorsi di riscoperta della fede e di formazione alla vita cristiana pensati appositamente per loro);
- Coinvolte nei percorsi di iniziazione attraverso apposite iniziative da svolgere assieme ai propri figli.
- Mette in relazione sinergica le diverse ministerialità e carismi presenti in parrocchia: accoliti, lettori, ministri straordinari della comunione eucaristica, animatori liturgici, volontari della caritas, dell’unitalsi; gli appartenenti all’OFS, all’AC, ad altri movimenti e associazioni, confraternite a gruppi di preghiera e di spirituali, ecc, … hanno qualcosa di bello e di specifico da poter condividere, per arricchire i percorsi di iniziazione offerti ai ragazzi.
- Non si avvale soltanto di strumenti e sussidi pensati chissà dove, chissà da chi, chissà quando, ma di sussidi che siano il frutto dell’esperienza di fede della comunità che vive “Qui e Ora”, in un contesto storico-antropologico specifico e concreto.
- Sa rimettere in circolo la storia da cui la comunità proviene, sa riscoprire e custodire le proprie radici, le proprie tradizioni pur reinterpretandole alla luce dell’esperienza cristiana più ampia e del cammino della Chiesa universale.
- Si inserisce nella sensibilità e tiene conto delle fragilità delle persone cui si rivolge adottando la logica della gradualità.
- Riesce a narrare la fede in modo dinamico, partendo dal vissuto della gente, cercando di trasformare eventuali debolezze in opportunità per “ri-dare” motivi di speranza, infondendo ottimismo, favorendo protagonismo, consolidando la spinta al cambiamento possibile, non arrendendosi alle forze negative che frenano l’edificazione di un mondo diverso e migliore, prevenendo l’avvento del Regno.
- Non si chiude nei sacri recinti, ma sa abitare il mondo e incontrare la società nelle sue diverse articolazioni.
- Quando non è solo preoccupata di formare buoni cristiani, ma anche onesti cittadini (S. Giovanni Bosco).
- Quando fa della collaborazione con tutti uno stile stabile e convinto, nella consapevolezza che oltre a donare si può anche ricevere dall’altrui sensibilità.
- Quando, nella consapevolezza di essere “ tutti nella stessa barca”, ci cercano ideali e percorsi condivisibili.
- Quando si abbandonano logiche e modalità predeterminate e ci si mette insieme in ascolto di quanto lo Spirito dice alla Chiesa anche attraverso le mutate condizioni storico-culturali e antropologiche.
- Quando ci si convince che sono molteplici le vie attraverso le quali incontrare il Signore Gesù, l’incontro di catechismo non è l‘unica e forse neppure la più importante o la più idonea o la più fruttuosa modalità di trasmissione della fede.
- Quando si cercano sinergie educative con le famiglie, le associazioni sportive, culturali, ricreative, con la scuola.Quando si valorizzano e si riqualificano forme diverse di associazionismo: Scout, ACR, CSI, ecc… Volontariato sociale ecclesiale ed extra-ecclesiale, come proposte credibili da offrire ai ragazzi.
- Quando si riesce a “dire Dio”, e a far incontrare il Signore anche solo attraverso una escursione, una gita in montagna, una cena insieme, una partita al pallone, il Centro estivo, un campo scuola, ecc.
- I percorsi di iniziazione cristiana con stile sinodale, sono percorsi, diversificati, molteplici, plurali, variegati, non formali, non monotoni, né troppo ingessati, ma aperti alle più svariate esperienze e arricchite dalle più diverse sensibilità.
In questo modo tutti sentono di poter contribuire alla crescita umana e cristiana delle giovani generazioni cui si vuol fare incontrare il Signore Gesù in vista di una vita bella e buona, piena e feconda.